Ha le idee chiare, Shea: per esempio alla musica si potrebbero aggiungere i testi, così da mostrarli mentre la canzone viene riprodotta permettendo a tutti di cantarla. Peccato che Apple non accetti consigli per politica aziendale. Dopo tre mesi di attesa, Shea ha ricevuto una lettera dall'ufficio legale di Cupertino, che la invitava a desistere dal suo intento e a leggere le avvertenze pubblicate sul loro sito. Parole dure per una bambina.
Luca Annunziata su Punto Informatico di oggi