Sarebbe ingiusto voler rispondere con altrettanta sintesi a chi con grande passione civile da lunghe decadi riempie tomi e tomi di ragionevoli considerazioni e acuti richiami all’essenza stessa dell’ordinamento, quindi come tanti prima di me evito del tutto di rispondergli, avendo purtroppo troppo poco tempo per dedicarmi anima e corpo a replicare punto su punto. Mi permetto soltanto di osservare due cosine.

La “Stampa” oggi non ha nulla a che vedere con i valori e i principi a cui si richiama Abruzzo. E’ un carnaio fatto di marketing e pubblicità che raggiunge le sue vette più alte nel finanziamento pubblico ad attività editoriali altrimenti fallimentari, e nell’avvio di attività editoriali per il solo scopo di raggranellare soldi pubblici attorno all’ennesimo fake giornalistico. Fingere che non sia così è certo nelle corde di molti ma non certo in quelle di Abruzzo. Il che però può solo significare che l’autorevole giornalista non ne sia consapevole.

Volevo tagliuzzare questo estratto dal post di Paolo De Andreis, a proposito dell'ennesimo appello per difendere l'ordine dei giornalisti di Franco Abruzzo, per rendere più evidenti le parole ma mi è stato impossibile.