“L'«effetto Bocchino» rende più coeso il Pdl. A sostenerlo, conversando con i cronisti a Montecitorio, è il ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini.”
“Il quotidiano argentino Página 12 si occupa dei legami poco chiari tra politici e funzionari italiani e argentini: “Il 24 febbraio 2009 Duhalde, che anche se non lo ammette vorrebbe tornare a guidare l’Argentina, ha partecipato al convegno dell’Associazione italiani nel mondo, che ha l’obiettivo di ‘occuparsi della formazione sociale degli italiani emigrati seguendo la dottrina cristiana e i valori divini’. Dio, si sa, è dappertutto, e sembra aver trasferito il dono dell’ubiquità anche ai suoi fedeli: Di Girolamo, per esempio, è stato eletto come rappresentante degli italiani in Belgio. Paese che, a quanto pare, ha visto solo di sfuggita. Ora si sospetta che siano stati i suoi amici della mafia calabrese a farlo eleggere”.”
“E con ciò?
“Con ciò si violano l'uguaglianza e l'imparzialità, importanti sempre, importantissime in materia elettorale. L'uguaglianza. In passato, quante sono state le esclusioni dalle elezioni di candidati e liste, per gli stessi motivi di oggi? Chi ha protestato? Tantomeno: chi ha mai pensato che si dovessero rivedere le regole per ammetterle? La legge garantiva l'uguaglianza nella partecipazione. Si dice: ma qui è questione del "principale contendente”. Il tarlo sta proprio in quel “principale”. Nelle elezioni non ci sono “principali” a priori. Come devono sentirsi i “secondari”? L'argomento del principale contendente è preoccupante. Il fatto che sia stato preso per buono mostra il virus che è entrato nelle nostre coscienze: il numero, la forza del numero determina un plusvalore in tema di diritti".”
“Con ciò si violano l'uguaglianza e l'imparzialità, importanti sempre, importantissime in materia elettorale. L'uguaglianza. In passato, quante sono state le esclusioni dalle elezioni di candidati e liste, per gli stessi motivi di oggi? Chi ha protestato? Tantomeno: chi ha mai pensato che si dovessero rivedere le regole per ammetterle? La legge garantiva l'uguaglianza nella partecipazione. Si dice: ma qui è questione del "principale contendente”. Il tarlo sta proprio in quel “principale”. Nelle elezioni non ci sono “principali” a priori. Come devono sentirsi i “secondari”? L'argomento del principale contendente è preoccupante. Il fatto che sia stato preso per buono mostra il virus che è entrato nelle nostre coscienze: il numero, la forza del numero determina un plusvalore in tema di diritti".”